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4 marzo 2023

Pessoa

 
  Dalla terrazza di questo caffè osservo trepidamente la vita. Riesco a vederla poco - c'è confusione - nel suo concentrarsi in questa piazza luminosa e mia. Un marasma, come un principio di sbornia, mi rivela l'essenza delle cose. Fuori da me, nei passi di coloro che transitano e nell'impeto regolato dei movimenti, la vita trascorre visibile e unanime. In questa ora di sensi ristagnanti, in cui tutto mi sembra qualcos'altro - le mie sensazioni sono un lucido e confuso abbaglio - dischiudo le ali ma non mi muovo, come un ipotetico condor.
  Uomo di ideali quale sono, chi può dire la mia più alta aspirazione non sia in realtà quella di non cessare di occupare questo posto a questo tavolo di questo caffé?

  Tutto è vano, come rimestare nella cenere, vago come l'istante in cui ancora non è l'alba.
  Tuttavia la luce batte così serena e perfetta sulle cose, indorandole di una realtà ridente e triste! Tutto il mistero del mondo precipita fino a scolpirsi davanti ai miei occhi nella banalità di questa strada.
  Ah, quanti misteri sfiorano la nostra quotidianità! Come sulla superficie di questa vita complessa di umani, toccata dalla luce, l'Ora, sorriso incerto, si affaccia sulle labbra del Mistero! E come sa di moderno tutto questo! E in fondo così antico, così occulto, con un significato così diverso da quello che risplende in tutto questo!


(da Il Libro dell'Inquietudine di Bernardo Soares - 450)



9 febbraio 2023

il mio amatissimo da sempre

 

L’artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l’Arte e nascondere l’artista è il fine dell’Arte.
Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
Coloro i quali trovano nelle cose belle significati brutti sono corrotti senza essere attraenti. Questo è una colpa.
Coloro i quali trovano nelle cose belle significati belli sono persone colte. Per questi c'è speranza.
Gli eletti sono coloro per i quali le cose belle significano solo bellezza.
Non esistono libri morali o libri immorali. I libri sono o scritti bene o scritti male: nient'altro.
L'antipatia del XIX secolo verso il Realismo è la rabbia di Calibano che vede nello specchio il proprio volto.
L'antipatia del XIX secolo verso il Romanticismo è la rabbia di Calibano che vede nello specchio il proprio volto.
La vita morale dell'uomo costituisce per l'artista una parte del soggetto o materia; ma la moralità dell'Arte consiste nell'impiego perfetto di un mezzo imperfetto. Nessun artista desidera di dimostrare alcunché. Anche le cose vere possono esser dimostrate.
Nessun artista trova simpatie di ordine etico. Una simpatia etica in un artista è un'imperdonabile affettazione stilistica.
Nessun artista è mai morboso. L'artista può esprimere qualsiasi cosa.
Pensiero e linguaggio sono per l'artista strumenti di un'Arte. Vizio e virtù sono per l'artista materiale di un'Arte.
Dal punto di vista della forma il prototipo di tutte le arti è l'Arte del musicista. Dal punto di vista del sentimento il prototipo è l'Arte dell'attore.
Tutta l'Arte è a un tempo superficie e simbolo.
Coloro che penetrano al di sotto della superficie lo fanno a proprio rischio e pericolo.
Coloro che interpretano il simbolo lo fanno a proprio rischio e pericolo.
È lo spettatore, non la vita, che l'Arte, in realtà, rispecchia.
La divergenza di opinioni a proposito di un'opera d'Arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale.
Allorché i critici sono discordi, l'artista è d'accordo con se stesso.
Un uomo può essere perdonato se fa una cosa utile, a condizione che non l'ammiri. L'unica scusa per colui che fa una cosa inutile è che egli l'ammiri intensamente.
Tutta l'Arte è perfettamente inutile."


(Oscar Wilde - dalla prefazione de Il Ritratto di Dorian Gray)

7 febbraio 2023

Uno Short-Movie


FESTINA LENTE from RF on Vimeo.


Un cortometraggio scritto e diretto da Valentino Murgese e Ricky Farina
Con Andrea Cambi e Sabrina Mastrangelo
Aiuto regista Michele Lipparini; Fotografia Andrea Brindasso;
Scenografia Anna Bravi; Montaggio Logo;
Fonico Paolo Amione; Musica Arvo Part; 
Direttrice di Produzione Cocò Ragazzi



3 febbraio 2023

UN FILM

 



YouTube non concede la riproduzione della pellicola su altri siti,
pertanto questo film è visibile solo sul canale della piattaforma


29 gennaio 2023

Im Westen Nichts Neues


Niente Di Nuovo Sul Fronte Occidentale

un film da vedere.
diretto da Edward Berger, tratto dal celebre bestseller omonimo di Erich Maria Reamarque.
attori straordinari, trucco e fotografia eccellenti, colonna sonora pregnante e scene indimenticabili che parlano, parlano, parlano
di come tutte le guerre siano inutili e assurde; 
eppure gli uomini, assurdamente, continuano a farle.

disponibile su Netflix.




17 gennaio 2023

Bias Cognitivi

 



"SOLO I MORTI E GLI STUPIDI NON CAMBIANO MAI OPINIONE" 

(James Russell Lowell)


15 gennaio 2023

La Peste


non ho bisogno di una ricerca apparsa su Nature per avere la conferma di quello che è accaduto sotto gli occhi di tutti in questi ultimi due anni, che ho denunciato su queste pagine, ma penso sia doveroso riportarla. 
anche Amnesty International ha trattato il tema diverse volte cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma è soprattutto nella coscienza e nell'intelligenza emotiva di ognuno di noi che emerge la consapevolezza di un periodo storico che rimarrà negli annali come uno di quelli che vorremmo dimenticare ma che è difficile da dimenticare. 
perché in una società che si dice civile ma che fa  ricorso allo stigma, all'esclusione sociale ed economica di una minoranza, all'incitamento all'odio in nome della scienza, è una società eticamente fallimentare.
da questi due anni io esco a testa alta, e con me tutte quelle persone che non si sono fatte fagocitare da un'isteria collettiva che ha marchiato a fuoco questi anni di crisi sanitaria __ uso la parola "crisi" e non "emergenza" perché a parer mio di questo si è trattato realmente. 
la discriminazione ripugna la ragione, in ogni caso, e chi nega che non sia esistita e non si sia espressa tra le pieghe della nostra società sta mentendo prima di tutto alla propria dignità di uomo o di donna oltre che di cittadino; oppure non ha mai vissuto.
questi ultimi due anni hanno lasciato profonde ferite che ancora stanno sanguinando.   ci sono ancora rigurgiti di questa "peste".
le persone che difendono i diritti umani insieme a quelle istituzioni indipendenti da qualsiasi ideologia politica stanno tentando di ricucire queste ferite in un grande slancio di umanità, nel credo di una società finalmente culturalmente evoluta e in divenire.
ora lascio il riporto della ricerca di Nature, pregando i lettori che desidereranno lasciare un loro commento, una loro opinione o una loro osservazione, di usare toni sereni e riconciliatori. grazie.

Liolucy



 Discriminazioni basate sullo stato di vaccinazione COVID-19.


Le persone vaccinate contro il COVID-19 mostrano atteggiamenti più negativi nei confronti degli individui non vaccinati rispetto agli individui non vaccinati diretti nei confronti degli individui vaccinati, suggerisce uno studio su oltre 15.000 persone provenienti da 21 paesi pubblicato su Nature: Discriminatory Attitudes Against the Unvaccinated During a Global Pandemic. Atteggiamenti discriminatori nei confronti dei non vaccinati durante una pandemia globale.

Lo studio mostra come gli individui che rispettano i consigli delle autorità sanitarie reagiscono con atteggiamenti discriminatori nei confronti di coloro che percepiscono come una minaccia per la salute pubblica. Gli autori concludono che questo comportamento può ostacolare la gestione della pandemia e lasciare alcune società più divise di quanto non fossero prima della pandemia.

La distribuzione di vaccini contro SARS-CoV-2 ha creato divisioni tra gli individui che rispettano le vaccinazioni e coloro che sono titubanti e rimangono non vaccinati. La ricerca suggerisce che le persone vaccinate possono condannare le persone non vaccinate per non aver seguito i consigli delle autorità sanitarie. Al contrario, coloro che rifiutano i vaccini riferiscono di sentirsi discriminati e sottoposti a pressioni contro la loro volontà (ad esempio da rigide politiche governative contro individui non vaccinati) e ci sono state proteste dirompenti contro i mandati sui vaccini.

Per indagare sulla natura e sul livello di pregiudizio tra i gruppi definiti dallo stato di vaccinazione COVID-19, Michael Bang Petersen e colleghi hanno valutato gli atteggiamenti di 15.233 individui (campionati per essere rappresentativi del loro paese) che coprono un insieme diversificato di culture in tutto il mondo. Gli autori includono dati rappresentativi di paesi a basso e medio reddito, insieme a quelli di paesi ad alto reddito. Riferiscono che le persone vaccinate esprimono atteggiamenti discriminatori nei confronti di individui non vaccinati a livelli pari o superiori agli atteggiamenti discriminatori diretti verso altri comuni obiettivi di pregiudizio, come le popolazioni immigrate o le persone che lottano con la tossicodipendenza. Nel complesso, questo pregiudizio tende ad essere unilaterale; solo negli Stati Uniti e in Germania gli autori riscontrano che gli individui non vaccinati provano una certa antipatia nei confronti di coloro che sono vaccinati, sebbene non sia stata osservata alcuna evidenza statistica di stereotipi negativi o atteggiamenti di esclusione nei confronti di questi ultimi individui.

L’osservazione che gli individui vaccinati discriminano coloro che non sono vaccinati, ma che non ci sono prove per il contrario, è coerente con il lavoro sulla psicologia della cooperazione, osservano gli autori. In effetti, è dimostrato che gli individui vaccinati in culture con norme cooperative più forti reagiscono in modo più negativo nei confronti di coloro che non sono vaccinati. Gli autori suggeriscono che le autorità dovrebbero cercare di evitare di alimentare una profonda animosità tra i cittadini nella gestione di grandi crisi sociali, come la pandemia di COVID-19.

(fonte: https://www.srmedia.info/2022/12/12/nature-covid-19-discriminazioni-basate-sui-vaccini/)


13 dicembre 2022

il mio adorato Oscar

 

"Tramite il socialismo, il comunismo, o come lo si voglia chiamare si è cercato di realizzare l'individualismo. Ne risulta che lo Stato deve rinunziare all'idea di governare. Deve rinunziarvi perché, come disse un uomo saggio molti secoli prima di Cristo, esiste la possibilità di lasciare in pace l'umanità, ma non esiste la possibilità di governarla. Tutte le forme di governo sono fallimenti. Il dispotismo è ingiusto con tutti, anche col despota, che probabilmente era fatto per cose migliori. Le oligarchie sono ingiuste con i molti e le oclocrazie sono ingiuste con i pochi. Si nutrono grandi speranze a proposito della democrazia, ma democrazia significa semplicemente prevaricazione sul popolo da parte del popolo per il popolo. Lo si è scoperto. Debbo dire che era anche ora, poiché l'autorità è sempre piuttosto degradante. Degrada coloro che la esercitano e degrada coloro sui quali è esercitata. Quando è usata in modo violento, volgare e crudele, produce effetti positivi, creando o comunque provocando quello spirito di rivolta e quell'individualismo che è destinato ad ucciderla. Quando è usata con una certa gentilezza, e accompagnata da premi e riconoscimenti, è terribilmente demoralizzante. Gli uomini, in tal caso, sono meno coscienti dell'orrenda pressione cui sono sottoposti, e vivono la propria vita in una specie di rozzo confort, come bestioline vezzeggiate, senza mai accorgersi che probabilmente pensano pensieri altrui, vivono secondo standard altrui e indossano quelli che si potrebbero chiamare vestiti usati, senza mai essere se stessi, neppure per un istante. "Chi vuole essere libero", sostiene un raffinato pensatore, "non si adegui". E l'autorità, inducendo la gente ad adeguarsi, produce tra di noi una gran quantità di barbarie ipernutrita."



(Oscar Wilde - estratto da L'Anima dell'Uomo Sotto il Socialismo - 1891)


8 novembre 2022

Fëdor


[...] 

l'uomo tiene conto solo del suo dolore, e la felicità non la calcola neppure. Ma se facesse bene i suoi conti, capirebbe che a ogni vita ne è destinata una parte.


Фёдор Михайлович Достоевский


18 ottobre 2022

PPP


L’uomo tende a addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica.


— Pier Paolo Pasolini



10 settembre 2022

Oriana


Il non voto è ovviamente un voto: un voto legale e legittimo, un voto per dire andate tutti all’Inferno. Ma è anche il voto più triste, il più deprimente, il più straziante, che possa esistere: il voto di un cittadino che non si riconosce in nessuno, di chi non si fida di nessuno, di chi non sa da chi farsi rappresentare, e che per conseguenza si sente abbandonato, frustrato, solo. I nostri compagni si sono fatti torturare, fucilare, eliminare nei campi di concentramento, perché noi riottenessimo il diritto di voto. E io non voto! Soffro, si. E maledico il mio rigore, la mia intransigenza, il mio orgoglio. Invidio chi è capace d’adattarsi, di piegarsi, raggiungere un compromesso e votare per un candidato che sembra meno peggio degli altri.



Oriana Fallaci


13 luglio 2022

12 luglio 2022

Io Uccido


Io Uccido di Giorgio Faletti.
un romanzo che lessi nel lontano 2004, e che mi appassionò moltissimo, scritto magistralmente, con un senso del ritmo davvero pregevole, scorre come un fiume in piena e tiene incollati alle pagine; una lettura che consiglio a chiunque piaccia il genere noir.
di questo artista poliedrico  ho letto anche altro, ma questa è senza ombra di dubbio la sua opera migliore. la sua opera prima.
ecco l'incipit




L'uomo è uno e nessuno.
Porta da anni la sua faccia appiccicata alla testa e la sua ombra cucita ai piedi e ancora non è riuscito a capire quale delle due pesa di più. Qualche volta prova l'impulso irrefrenabile di staccarle e appenderle a un chiodo e restare lì, seduto a terra, come un burattino al quale una mano pietosa ha tagliato i fili.
A volte, la fatica cancella tutto e non concede la possibilità di capire, l'unico modo valido di seguire la ragione è abbandonarsi a una corsa sfrenata sul cammino della follia.
Tutto intorno è un continuo inseguirsi di facce e ombre e voci, persone che non si pongono nemmeno la domanda e accettano passivamente una vita senza risposte per la noia o il dolore del viaggio, accontentandosi di spedire qualche stupida cartolina ogni tanto.
C'è musica dove si trova, ci sono corpi che si muovono, bocche che sorridono, parole che si scambiano e lui sta fra di loro, uno in più per la curiosità di chi vedrà sbiadire giorno per giorno anche questa fotografia.
L'uomo si appoggia a una colonna e pensa che sono tutti inutili.
D fronte a lui, dall'altra parte della sala, sedute una di fianco al'altra a un tavolo vicino alla grande vetrata che dà sul giardino, ci sono due persone, un uomo e una donna.
Nella luce soffusa, lei è sottile e dolce come la malinconia, ha i capelli neri e gli occhi sono verdi, talmente luminosi e grandi che li vede anche da lì. Lui ha occhi solo per la sua bellezza e le parla all'orecchio, per farsi sentire oltre il frastuono della musica. Si tengono per mano e lei ride alle parole del compagno, rovesciando la testa all'indietro o nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.
Poco fa lei si è voltata, forse punta in qualche modo dalla fissità dello sguardo dell'uomo appoggiato alla colonna, cercando l'origine di un lontano disagio. I loro occhi si sono incrociati ma quelli di lei sono passati indifferenti sulla sua faccia come sul resto del mondo che la circonda.
È tornata a regalare il miracolo di quegli occhi all'uomo che è con lei e che la ricambia con lo stesso sguardo, impermeabile a ogni messaggio esterno al di fuori della sua presenza.
Sono giovani, belli, felici.
L'uomo appoggiato a una colonna pensa che presto moriranno.

Giorgio Faletti 



12 maggio 2022

di Ricky Farina

 
PASSEGGIARE


Passeggiare è delizioso, siamo nati per passeggiare.
I sentieri non portano da nessuna parte senza i nostri
passi, e i viali alberati sono sconfinate solitudini se
non c'è uomo che passi alzando lo sguardo al cielo.

Passeggiare è meraviglioso, per accarezzare le vetrine
dei negozi, per incontrare sguardi che escono dagli occhi,
per dimenticarsi di se stessi e dei propri perimetri.
Passeggiare è sinfonia d'ignoti musicali, è vertigine lieta.

Siamo tutti di passeggio a questo mondo, si sa, tutto passa,
anche i passi passano, e noi con loro. Ci sono passi che
si perdono e ci perdono e passi che ritrovano le nostre
ferite, le nostre orme dimenticate, i nostri cuori in esilio.

Passeggiare per non morire, non subito, non adesso.
Passeggiare per spingere i confini più in là, dove ci attende
il volto che ancora non conosciamo, che forse è il nostro,
è sempre il nostro volto, anche quel volto senza nome.

Passeggiare di domenica, ma anche di lunedì, dopo che
sei uscito dall'ufficio, e passeggi per dimenticare il target
da raggiungere, il principale che ti guarda torvo, l'odioso
appuntamento che ti costringe a una relazione di lavoro.

Passeggiare insieme, ma anche soli, con una sigaretta a
farci compagnia, piccola brace contro la notte, sfiorando
le proprie sconfitte, giocando con il disincanto, in cerca
di un'avventura, ancora una, per non morire, non adesso.



(Ricky Farina  - 7 maggio 2022)